Dall’ufficio tradizionale all’open space
Ormai è iniziato l’anno nuovo e con esso anche tutti i nuovi progetti, è tempo quindi di cambiamento e di rinnovo. Perché non iniziare questa trasformazione del proprio ufficio?
Meglio scegliere un ufficio tradizionale o un open space?
Negli ultimi vent’anni la trasformazione che c’è stata nel mondo del lavoro e nel modo di lavorare e di concepire la produttività ha inevitabilmente influenzato anche l’ambiente e gli spazi di lavoro.
Da uffici tradizionali si è passati inizialmente a degli ampi ambienti divisi in spazi più ristretti e in seguito ad uffici “open space” ovvero uffici di grandi superfici privi di pareti divisorie, che vengono condivisi dai colleghi. Il modello “open space” si è diffuso all’inizio degli anni duemila ed è stato concepito per migliorare le relazioni tra i colleghi e favorire un avvicinamento tra dipendenti e capiufficio, aiutare il team building e promuovere la condivisione di competenze, conoscenze e lo scambio di idee.
Oggi tuttavia, il modello dell’ufficio open space è stato superato e messo in discussione dai risultati della ricerca: uno studio del 2008 pubblicato nell’Asia Pacific Journal of Health Management aveva già evidenziato come gli ambienti di lavoro aperti riducessero la produttività e aumentassero i livelli di stress dei dipendenti.
Un altro studio più recente dell’Università di Sydney ha confermato che nelle aziende con spazi di lavoro open le principali cause di insoddisfazione e frustrazione sono il rumore delle apparecchiature elettroniche quali stampanti, tastiere, scanner, campanelli di ogni genere; le continue interruzioni e la mancanza di privacy. Proprio la mancanza di privacy se da un lato favorisce gli scambi e le conversazioni tra i dipendenti, dall’altro asseconda conversazioni inutili e perditempo.
Addirittura un altro recente studio dimostra come lavorare in spazi senza barriere riduca il tasso di collaborazione tra impiegati sfavorendo le relazioni interpersonali tra colleghi e anzi incoraggi l’isolamento.
Molti manager imprenditori ritengono che questo tipo di ambiente permetta loro di avere un controllo superiore sui loro sottoposti ma dall’altro lato bisogna fare i conti con l’inquinamento acustico che viene a crearsi. Maggiore è il rumore e minore sarà la capacità di controllo.
La soluzione e la nuova tendenza: l’ufficio ibrido
Negli anni alcune compagnie americane hanno trovato delle soluzioni per mettere d’accordo tutti e optando per modelli di ufficio che bilanciassero gli spazi chiusi e gli spazi aperti per garantire ai dipendenti la disponibilità di ambienti diversi ovvero degli spazi “ibridi”.
La trasformazione negli spazi di lavoro è il risultato della consapevolezza delle diverse necessità durante lo svolgimento delle varie attività lavorative.
In questo modo, gli impiegati non avranno più la propria scrivania ma a seconda del lavoro che devono svolgere possono autonomamente cambiare ambiente di lavoro e optare per lo spazio che più soddisfa le loro esigenze.
Idealmente, l’ufficio ibrido di una grande azienda dovrebbe comprendere spazi aperti, uffici privati, sale riunioni e spazi più ristretti, isolati e insonorizzati: in questo modo è possibile soddisfare le esigenze di tutti. Sia quando è tempo di collaborazione, di confronto e discussione; sia quando serve privacy, concentrazione e silenzio.
Inoltre, sarebbe utile dotarsi di spazi dedicati alla socializzazione come una cucina comune o un’area caffè per garantire piccoli spazi di decompressione e relax nel corso della giornata lavorativa. Quindi cosa stai aspettando? È tempo di cambiamento, vieni a trovarci e scopri i nostri prodotti per il tuo ufficio ibrido.